DOPO 18 ANNI DI MATRIMONIO SENZA AVERE FIGLI SCOPRE CHE LA MOGLIE ERA NATA UOMO: RESPINTA LA RICHIESTA DI ANNULLAMENTO DEL MATRIMONIO
La sentenza del Tribunale di Livorno ha affrontato il tema della rettificazione dell'attribuzione di sesso per persone con disforia di genere, sottolineando che tale procedura non costituisce un cambiamento di identità, ma piuttosto un adeguamento esteriore alla propria identità.
Nello specifico, una coppia era stata legalmente sposata per diciotto anni senza avere figli, con la moglie che attribuiva la sua infertilità all'asportazione dell'utero. Tuttavia, il marito aveva scoperto che la moglie, prima di conoscerlo, era un uomo, e ciò, secondo lui, era alla base dell'infertilità.
Il marito, pertanto, chiedeva l'annullamento del matrimonio per errore essenziale sulle qualità personali dell'altro coniuge, sostenendo che non avrebbe contratto il matrimonio se avesse saputo la verità fin dall'inizio.
Il Tribunale ha respinto la richiesta, argomentando che l'ignoranza sulla rettificazione del sesso non costituisce un errore fondamentale ai sensi dell'art. 122 c.c..
I giudici hanno sottolineato che la rettificazione del sesso non rappresenta un cambio di identità, ma solo un adeguamento esteriore, e non può essere considerata come errore sull'identità della persona; inoltre, ha chiarito che l'errore deve riguardare l'identità complessiva della persona, non solo gli aspetti fisici.
Il caso discusso è unico e non rientra nelle categorie di errore sull'identità o qualità personali del coniuge, come previsto dalla Riforma del 1975. La decisione del Tribunale di Livorno, inoltre, tiene conto della giurisprudenza europea e della Consulta, che favoriscono la tutela individuale. Tuttavia, sorge il dubbio che il marito sia stato indotto in errore per diciotto anni.
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